Il Wassail

untitled2Le cerimonie che coinvolgevano il Wassail risalgono a tempi pre-Cristiani quando i contadini delle province a sud est dell’Inghilterra si radunavano nei meleti nel mezzo dell’inverno offrendo del sidro ai loro alberi per propiziare un raccolto abbondante nell’anno a venire. Il termine Wassail deriva da “Was-hael!” ovvero “siate in salute!” ed è una bevanda calda che tradizionalmente viene offerta da una coppa o da una ciotola capiente portata di casa in casa durante il periodo delle feste; è quindi una bevanda da condividere e di cui godere in compagnia degli amici e della famiglia.

Esistono un numero infinito di ricette per questa bevanda, alcune utilizzano del brandy, delle uova o del vino rinforzato, ma dall’etimologia del nome si pensa che originariamente avesse come base il sidro. È logico pensare che i coltivatori di mele ne trasformassero una parte in sidro ricavandone una bevanda da bere durante l’inverno e, osservando la stagione ed il ciclo del raccolto, vi è giusto il tempo sufficiente tra la raccolta ed il solstizio per la preparazione del sidro. Vi consiglio quindi la ricetta che segue… e Was-hael!

Ingredienti:

  • 600g di mele intere
  • 900cl birra ad alta fermentazione
  • 1 cucchiaio (o più) di zucchero
  • un pizzico di zenzero macinato e di noce moscata

Procedimento:

Preriscaldate il forno a 190 gradi ed una volta scaldato mettete le mele a cuocere per 45 minuti o finchè non si aprono. Mettetele da parte a raffreddare e quando sono sufficientemente fredde da poterle maneggiare rimuovete la pelle e schiacciatene la polpa.
Riscaldate la birra in una pentola capiente e con l’aiuto di una frusta unite la polpa di mela, lo zucchero e le spezie. Aggiustate la quantità di spezie secondo il vostro gusto e trasferite la bevanda ottenuta in una ciotola resistente al calore.

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Il ceppo di Yule

Una delle più antiche e significative usanze legate al Solsuntitled1tizio d’Inverno è lo “Yule Log” ovvero il ceppo di Yule, un grande tronco decorato con nastri, edere e bacche che, fin dai tempi più remoti, veniva condotto cerimoniosamente sui bracieri e nei camini per ardere e portare luce, vita e calore nelle case per dodici giorni: i dodici giorni destinati ai riti ed alle cerimonie solstiziali.

Questa tradizione non è mai scomparsa del tutto sebbene oggi si preferisca intagliare il legno per ricavare uno o più alloggiamenti per le candele anziché ardere il ceppo nel camino oppure, materia interessante per i nostri fini palati, dedicarsi alla versione dolce!

La ricetta nasce in Francia ed è relativamente complessa da realizzare, ma si presta ad infinite variazioni ed il risultato è da leccarsi i baffi!

Ingredienti: 

per la pasta biscuit

  • 150 gr di farina
  • 150 gr di zucchero
  • 6 uova
  • 2 cucchiaini rasi di lievito vanigliato
  • una bustini di vanillina
  • un pizzico di sale

per la crema pasticcera

  • 4 tuorli d’uovo
  • 100 g di zucchero
  • 100 ml di panna
  • 1 cucchiaio di farina
  • 1 cucchiaio di maizena o di fecola
  • 400 ml di latte
  • buccia grattugiata di un limone
  • un pizzico di sale

per la glassa al cioccolato

  • 200 g di burro
  • 300 gr di cioccolato fondente

Procedimento:

Preparate la pasta biscuit.

Montate gli albumi a neve ferma e teneteli da parte. Montate i tuorli con lo zucchero fino ad ottenere una crema chiara e spumosa. Quindi unite la farina e il lievito setacciati, poco alla volta e delicatamente.

Aggiungete quindi gli albumi montati a neve, facendo attenzione a non farli smontare. Amalgamate bene e completate aggiungendo la vanillina e un pizzico di sale. Dopo aver ottenuto un impasto omogeneo, versatelo in una teglia (40 cm per 30 cm circa) precedentemente unta, zuccherata e infarinata (anche se usate la carta da forno, zuccherate e infarinate ugualmente la superficie).

Cuocete in forno preriscaldato a 180° per circa 9/10 minuti. Una volta sfornata, coprite la pasta con uno strofinaccio umido ed arrotolatela nel canovaccio bagnato per dargli la forma e lasciatela raffreddare arrotolata.

Preparate la crema pasticciera, da utilizzare per farcire il tronchetto.

In una casseruola dai bordi alti mescolate con cura uova e zucchero senza montarli. Quando questi si saranno ben amalgamati unite poco alla volta farina e maizena e, infine, il latte bollente con la panna liquida, la buccia grattugiata di un limone e un pizzico di sale. Sempre mescolando portate il tutto a bollore. Continuate la cottura per altri tre minuti, fin quando la crema non avrà raggiunto la consistenza desiderata. Lasciate raffreddare la crema, coprendola con della pellicola trasparente da mettere a diretto contatto per evitare che si formi la pellicina sulla crema.

Stendete la crema sulla pasta e, con l’aiuto dello stesso strofinaccio, ridategli la forma di rotolo, formato in precedenza.

Lasciate il rotolo da parte e preparate la glassa facendo sciogliere a bagnomaria il cioccolato fondente con il burro.

Riprendete il tronchetto e rifilate bene le due estremità. Tenete da parte i pezzettini rifilati. Tagliate ora un pezzo di una decina di centimetri facendo attenzione a fare un taglio in obliquo.

Prendete il pezzo di rotolo appena tagliato e affiancatelo lateralmente al pezzo più grande come se fosse il ramo di un albero. Unite i due pezzi con l’ausilio di qualche stuzzicadenti, colmando gli spazi tra il pezzo più grande e quello più piccolo utilizzando i pezzi di pasta rifilati prima dalle estremità.

Riprendete la glassa di cioccolato liquida e con l’aiuto di una spatola ricoprite tutto il tronchetto. Già in questo modo il cioccolato assumerà l’aspetto di una corteccia. Qualora vogliate potete tuttavia ulteriormente accentuare questo effetto, rigando tutto il tronchetto con i rebbi di una forchetta.